La MotoGP 2009 al Sachsenring



Valentino Rossi vince al Sachsenring dopo una volata con Lorenzo. Pedrosa ancora a podio, Stoner quarto.

Siamo a metà del Motomondiale e i valori in campo mostrati nella gara sul circuito del Sachsenring rispecchiano fedelmente quella che è una classifica tiratissima tra i primi quattro piloti in campionato. Valentino Rossi è in stato di grazia e già dal sabato ottiene la sua prima Pole Position sulla pista tedesca, per di più sotto la pioggia battente. Lorenzo e Stoner sono accanto a lui, mentre Pedrosa parte ottavo dalla terza fila. Gara asciutta, invece, domenica: Rossi è subito primo, anche Pedrosa parte molto bene e si incolla al codino del numero 46, seguito a ruota da Stoner. Lorenzo liquida in fretta un Dovizioso molto aggressivo al pronti-via, e va ad inseguire il gruppo di testa. Stoner è fisicamente a posto e riesce a portarsi facilmente al comando, complice anche un'iniziale mancanza di feeling di Rossi con le sue gomme morbide. I primi quattro fanno una gara a parte, sono tutti molto veloci ma un po’ altalenanti nei tempi sul giro e per questo ci regalano continui sorpassi e cambi di posizione. Rossi tallona la Ducati di Casey Stoner, la studia e intanto viene marcato molto stretto da Lorenzo. Presto però le due Yamaha avranno la meglio sull’australiano e Rossi si trova a condurre la gara per parecchi giri.

Yamaha. Le YZF-M1 sono senza dubbio le moto migliori della MotoGP, Rossi monta gomme morbide, Lorenzo ha optato per le dure, ma i due si giocano la vittoria fino all’ultimo. A questo punto la differenza la fanno solo i piloti. Jorge Lorenzo, molto diplomatico nelle interviste dopo-gara, ammette di aver sbagliato strategia nei confronti del suo scomodo compagno di squadra: lo ha superato a cinque giri dalla fine, forse troppo presto, lasciando al pesarese campione del mondo la possibilità di studiarlo e infilarlo al penultimo giro. Rossi riesce a staccare più forte di Lorenzo e gli chiude tranquillamente tutte le traiettorie fino alla volata finale verso la bandiera a scacchi. Lo spagnolo ha bisogno di maggiore esperienza, e un po’ di fortuna, prima di poter battere Valentino, ma si ritiene, al momento, l’unico in grado di riuscirci, e dice chiaramente che il trattamento (economico) da secondo pilota in Yamaha gli va stretto, e si fa un gran parlare di un suo probabile passaggio alla HRC, che gli offre un ben più sostanzioso ingaggio.

Honda. Mentre in HRC un pilota risorge, l’altro affonda. La RC212V ha tanti cavalli ma non riesce a scaricarli tutti a terra, consumando molto le gomme: Pedrosa tiene a bada la sua anteriore morbida fino al podio finale, ma Andrea Dovizioso ha montato una dura che dopo pochi giri è già irrimediabilmente usurata; un ulteriore problema al traction control lo costringe al ritiro, (ed a portare a casa zero punti nelle ultime tre gare), complicandogli anche la vita visto che il mercato per il 2010 è già in fermento e la sua posizione in HRC vacilla in assenza di buoni risultati. Da segnalare la buona prova di Alex De Angelis, che però non è sufficiente a conservare il posto nel team Gresini: sarà infatti sostituito con Marco Simoncelli, che l’anno venturo approderà dalla 250 in MotoGP.

Ducati. Stoner ha mancato il podio ma è sereno per aver messo da parte i problemi fisici che lo hanno fiaccato ultimamente e guarda con fiducia alla gara inglese di Donington, la settimana prossima, sperando in temperature basse come quelle tedesche di oggi. Nicky Hayden, ottavo, non sembra più intimidito dalla Desmosedici, forte anche del recente ottimo piazzamento nella gara di casa a Laguna Seca.

Suzuki.
Situazione drammatica per la casa di Hamamatsu. Il nuovo motore evoluzione è già stato dismesso e rispedito in Giappone e Loris Capirossi può far poco per migliorare la situazione in pista. Il mercato dei piloti per il 2010 parla del probabile arrivo di Bautista al posto di Vermeulen, ma senza un netto miglioramento delle prestazioni le GSV-R Rizla faticheranno ad essere competitive.

[fonte: motorsport.it]
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